Marco Scataglini-Fotografo- Festeggiamo gli alberi non facciamogli la festa! Edizioni Kelidon -TUSCANIA (VT)
Biblioteca DEA SABINA
Marco Scataglini-Fotografo- Festeggiamo gli alberi, non facciamogli la festa!
Edizioni Kelidon-TUSCANIA (VT)
Il 21 novembre (dunque questo lunedì) si festeggia la giornata nazionale degli alberi. Bello. Nelle scuole si spiegherà ai bambini quanto sono importanti i boschi, quanto gli alberi fanno per noi fornendoci ossigeno, riparo, cibo, materia prima.
In epoca di mutamenti climatici – a cui non si sta mettendo alcun freno, stante il fallimento dell’ennesima inutile conferenza internazionale, ancora in corso – non c’è alcun dubbio che gli alberi siano visti come l’unica vera possibilità di salvare noi stessi (più che il pianeta, che se la caverà in qualche modo).
Il problema vero è che per ridurre la quantità di CO2 nell’atmosfera in modo efficace, dovremmo piantarne mille miliardi. Michi fischi.
Soprattutto, osservo, dovremmo smettere di tagliarli, altrimenti la faccenda, già complicata (basti pensare che i vivai non producono piantine a sufficienza, almeno al momento) diventerà impossibile. E invece si incrementano le stufe a pellet, si punta sulle biomasse forestali per produrre energia, in generale si taglia, si taglia, si taglia.
Al punto che ci sono aree, anche in Italia, dove per trovare un bosco vero (non quelle distese di stuzzicadenti che qualcuno osa ancora definire bosco) devi faticare non poco. Ad esempio dove vivo io, nella Tuscia.
Ora, è vero che il legno è un materiale ecologico e rinnovabile, ma visto che gli alberi ci servono vivi, e possibilmente organizzati in boschi vitali e ben strutturati, dovremmo non solo piantare alberi per ridurre gli effetti dei mutamenti climatici (e rendere il mondo un posto più bello e vivibile), ma anche come materia prima, alberi “ready to cut” come si usa dire.
Dunque a quei mille miliardi aggiungiamone diciamo un altro mezzo miliardo.
Si stima che solo in Italia per raggiungere questo obiettivo sarebbe necessario riforestare praticamente tutte le aree attualmente sfuggite alla speculazione edilizia o che non sono più coltivate. Sarebbe bellissimo, ma non mi sembra che si vada in quella direzione. Anzi, la nuova legge forestale quasi obbliga i proprietari di terreni boscati a provvedere al taglio. E c’è ancora chi sostiene che un bosco se non viene tagliato “muore” (ovviamente sono quelli che dal taglio ci guadagnano). Mi scuserai dunque se sono piuttosto pessimista in merito. Io adoro gli alberi, ho scritto un piccolo saggio sullo star bene grazie agli alberi (“Mettere Radici”, è disponibile su Amazon) e ho anche realizzato un libro fotografico su di loro (“Lucus”, esaurito da tempo), ma foto di alberi entrano in quasi tutti i miei progetti.
Detesto i luoghi in cui non ci siano alberi. Gli alberi mi danno un senso di sicurezza, di forza, di benessere appunto. Credo siano gli organismi più eleganti ed efficienti che siano mai apparsi sul pianeta Terra, e d’altra parte è solo grazie a loro che anche io e te siamo qui. Niente alberi, niente vita. Come minimo dovremmo guardarli con animo grato, e invece li maltrattiamo, specialmente in città, perché “sporcano” (loro!!!) e rialzano l’asfalto con le loro radici, o perché impicciano, danno fastidio, tolgono spazio alle auto. E poi se ci parcheggi sotto gli uccelli che si posano sui rami ti cagano sulla carrozzeria.
Come dicevo, non ce la possiamo fare.
Tuttavia, visto che alla fine lunedì saremo inondati da messaggini elegiaci su “quanto bene ci fanno gli alberi”, allora sarà meglio partecipare all’evento in modo meno ipocrita. Magari facendo una passeggiata ripetiamo l’antico gesto apotropaico di abbracciare un albero, uno qualsiasi, il primo che ci capita a tiro. A me capita di abbracciarli spesso, con gratitudine. Sarà una cosa scema, sicuramente lo è, ma chi se ne frega. E sempre viva gli alberi vivi!
Autore -Marco Scataglini-Fotografo- Fonte FOTOBLOG KELIDON
Marco Scataglini-Fotografo-
Contatti- marcoscataglini@tiscali.it
Via Papa Giovanni Paolo II, 9, TUSCANIA, VT 01017