Elio Pecora- Nel dolce rumore della vita-Biografia di Sandro Penna – Neri Pozza Editore-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Elio Pecora- Nel dolce rumore della vita. Milano
Descrizione del libro di Elio Pecora- Nel dolce rumore della vita-Biografia di Sandro Penna -Questo libro è stato scritto pochi anni dopo la morte di Sandro Penna, avvenuta nel gennaio 1977. Apparve in prima edizione da Frassinelli nel 1984 con il titolo Sandro Penna, una cheta follia. È il frutto di molte ricerche, e dell’attenta consultazione di molti autografi e documenti ritrovati dall’autore nella casa del poeta. Carte che, oltre a testimoniare l’amicizia che Penna ebbe con Eugenio Montale, Umberto Saba e Pier Paolo Pasolini, rivelano la sua difficile infanzia, il sofferto e incerto apprendistato alla poesia e, in alcune lettere mai spedite, l’amore segreto per un ragazzo ebreo. Elio Pecora ripercorre tutto il cammino poetico e intellettuale di Penna: dalle prime poesie fino agli ultimi appunti di una vecchiaia chiusa dentro una stanza con le imposte serrate e una irrimediabile insonnia. Da amico e da poeta, racconta un’esistenza difficile ed esaltante, libera e aperta ma anche immersa in un sogno confuso, alla ricerca di una sorta di felicità, vista come una promessa e un approdo impossibile. Ne viene un ritratto insieme chiaro e complesso, mescolanza di verità e di incertezza, di talento poetico indiscusso, di contraddizioni che lo hanno reso un autore di riferimento del nostro Novecento. Così Penna si svela e si mostra come l’autore di parole che, in un tempo sospeso, restano come pietre rese leggere da un talento luminoso.
ISBN: 978-88-54524-23-1
Collana: Bloom
Pagine: 208
Prezzo: €18,00
RECENSIONI
«Fu un uomo innamorato delle stagioni della vita e della bellezza, dunque uomo infelicissimo quando, assai spesso, quei beni supremi per i quali voleva esistere gli sembravano lontani o negati».
«Con acume e tenacia non inferiori alla fortuna, Pecora ha rinvenuto nella mitica casa-tana dove il poeta era vissuto in una povertà pittoresca e struggente un’autentica miniera di materiali inediti. Non restava che “far parlare” questi materiali: ma il compito richiedeva, è chiaro, intelligenza e rispetto, sensibilità e amore, tutte doti che Pecora ha dimostrato di possedere in larga misura».
Giovanni Raboni
«Elio Pecora ricostruisce con amorosa intensità la vicenda formativa del poeta, le prime letture, le prime amicizie, i segni di inconfondibili traumi».
Enzo Siciliano
Autore-Elio Pecora
Breve biografia di Elio Pecora è nato nel 1936, vive a Roma dal 1966. Ha pubblicato libri di poesia, di prosa, di saggistica, testi teatrali, poesie per l’infanzia. Ha curato antologie di poesia italiana contemporanea e raccolte di fiabe popolari. Ha collaborato a lungo per la critica letteraria a quotidiani, settimanali, riviste e ai programmi culturali della Rai. Dirige la rivista internazionale Poeti e Poesia.
SANDRO PENNA
Poesie scelte
***
La vita… è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all’alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell’aria pungente.
Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l’azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.
***
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.
Interno
Dal portiere non c’era nessuno.
C’era la luce sui poveri letti
disfatti. E sopra un tavolaccio
dormiva un ragazzaccio
bellissimo.
Uscì dalle sue braccia
annuvolate, esitando, un gattino.
***
Amavo ogni cosa nel mondo. E non avevo
che il mio bianco taccuino sotto il sole.
***
Felice chi è diverso
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune.
***
Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi.
***
Vivere è per amare qualche cosa.
Oggi è il fanciullo che ha rubato un paio
di scarpe a quel signore arrogantissimo.
Ho difeso il fanciullo. L’ho salvato
da chi sa quale buio. (Il bel fanciullo
che ruba i cani belli per amarli).
***
Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.
***
Le porte del mondo non sanno
che fuori la pioggia le cerca.
Le cerca. Le cerca. Paziente
si perde, ritorna. La luce
non sa della pioggia. La pioggia
non sa della luce. Le porte,
le porte del mondo son chiuse:
serrate alla pioggia,
serrate alla luce.
***
È l’ora in cui si baciano i marmocchi
assonnati sui caldi ginocchi.
Ma io, per lunghe strade, coi miei occhi
inutilmente. Io, mostro da niente.
***
Io vado verso il fiume su un cavallo
che quando io penso un poco un poco egli si ferma.
***
Grava sulla città, colma l’estate.
Nell’orto di una villa c’è un ragazzo
brutto, che guarda trasognato il suo
sesso innalzato. Indi sospira e prende
di nuovo un suo poeta. E l’ora scende.
***
Non c’è più quella grazia fulminante
ma il soffio di qualcosa che verrà.
Sandro Penna (Perugia 1906 – Roma 1977) è uno dei massimi poeti italiani del Novecento. Vissuto a Roma per gran parte della sua vita, P. ha saputo forgiare il suo inconfondibile immaginario erotico popolato da fanciulli (quasi divinità, fuori dal tempo come il poeta) entro un percorso in cui la grazia formale e l’amore per la brevità epigrammatica si sposano a un monolinguismo tra i più rigorosi della poesia novecentesca. Il suo è un canzoniere ininterrotto, che vede la luce editorialmente nel 1939 con Poesie (edizioni successive: 1957; 1970 [col titolo Tutte le poesie]; 1973; e, postumo, 1989) e annovera piccole ma preziose opere come Appunti (1950), Una strana gioia di vivere (1956), Croce e delizia (1958), Stranezze (1976), e la postuma Il viaggiatore insonne (1977). La traiettoria artistica e umana di P. è stata ricostruita con precisione in Poesie, prose e diari, il Meridiano pubblicato nel 2017.
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Testi selezionati da Poesie, prose e diari (Mondadori, 2017)