Farfa di Fara in Sabina (Rieti)-๐๐ถ๐ฏ๐น๐ถ๐ผ๐๐ฒ๐ฐ๐ฎ ๐ฑell’Abbazia di ๐๐ฎ๐ฟ๐ณ๐ฎ un autentico ๐ ๐ผ๐ป๐๐บ๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ก๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฎ๐น๐ฒ
Biblioteca DEA SABINA
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Borgo di Farfa di Fara in Sabina (Rieti)
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Con un patrimonio di circa 64mila volumi che abbracciano i piรน diversi rami dello scibile, la ๐๐ถ๐ฏ๐น๐ถ๐ผ๐๐ฒ๐ฐ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฎ๐ฟ๐ณ๐ฎ รจ un autentico ๐ ๐ผ๐ป๐๐บ๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ก๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฎ๐น๐ฒ.
Tra i suoi documenti ricordiamo i preziosi manoscritti medievali e gli incunaboli che sono da sempre oggetto di studio di numerosi studiosi provenienti da tutto il mondo e tra questi anche diversi storici che domani saranno a Farfa per il Convegno Internazionale โ๐ข๐น๐๐ฟ๐ฒ ๐ช๐ผ๐ฟ๐บ๐. ๐๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐๐๐ฟ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ผ ๐๐ฝ๐ฒ๐ฐ๐ถ๐ณ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ผ๐ฐ๐ฐ๐ถ๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฎ๐น๐ฒ ๐ป๐ฒ๐น ๐ซ๐๐ ๐๐ฒ๐ฐ๐ผ๐น๐ผ, ๐๐ฟ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐ฐ๐น๐ถ๐ป๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ถ ๐ฑ๐ฒ๐ถ ๐ฝ๐ผ๐๐ฒ๐ฟ๐ถ ๐น๐ผ๐ฐ๐ฎ๐น๐ถ ๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐๐ป๐ถ๐๐ฒ๐ฟ๐๐ฎ๐น๐ฒโ (dal 14 al 16 settembre).
Ecco uno degli antichi documenti custoditi nella nostra biblioteca: un frammento del sec XI proveniente dal manoscritto farfense 32 (che si trova nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma), scritto in minuscola romanesca e contenente lโ๐๐ ๐ฝ๐ผ๐๐ถ๐๐ถ๐ผ ๐๐๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐ฒ๐ฝ๐ถ๐๐๐ผ๐น๐ฎ ๐ฃ๐ฎ๐๐น๐ถ ๐ฎ๐ฑ ๐๐ฒ๐ฏ๐ฟ๐ฎ๐ฒ๐ผ๐ ๐ฑ๐ถ ๐๐ถ๐บ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐๐ ๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ฒ.
Il manoscritto di pergamena (conservato a Roma) presenta un โ๐ผ๐บ๐ถ๐น๐ถ๐ฎ๐ฟ๐ถ๐๐บ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฝ๐ผ๐๐ถ๐๐๐บโ nel quale le omelie si alternano con le vite dei santi.
Nellโarchivio digitale della Biblioteca nazionale centrale di Roma leggiamo che il suddetto codice รจ stato ricondotto allo scriptorium farfense per:
- La presenza di santi particolarmente venerati nellโabbazia (tra questi Getulio, Lorenzo abate, Vittoria, Antimo e Sisinno, Vittorino, Equizio abate e Gregorio spoletino);
- Per la presenza del “Libellus constructionis Farfensis”, citato piรน spesso come “Constructio monasterii Farfensis”, una ricostruzione della storia del monastero di Farfa a partire dal suo secondo fondatore, Tommaso di Morienna (680-720), fino all’abate Ilderico (843-857). Il fatto che il testo di carattere storico sia stato incluso in un testo liturgico testimonia come la comunitร dell’abbazia fosse consapevole dell’importanza della propria storia e che la ritenesse degna di essere letta e ascoltata durante la liturgia;
- Utilizzo della scrittura romanesca e la decorazione di alcune note che richiamano quelle di un altro manoscritto (Farf. 27).
Il codice fu conservato nella biblioteca dell’abbazia di Santa Maria di Farfa fino al 1876 anno in cui pervenne alla Biblioteca nazionale centrale di Roma in seguito alla soppressione delle Corporazioni religiose.
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Apertura pubblico: ๐ต:๐ฏ๐ฌ-๐ญ๐ฎ:๐ฏ๐ฌ; ๐ญ๐ฑ:๐ฏ๐ฌ-๐ญ๐ด:๐ฌ๐ฌ
Per la consultazione del Fondo contemporaneo รจ necessario un documento dโidentitร senza prenotazione.
Per la consultazione dei documenti antichi e lโaccesso allโArchivio รจ necessaria la prenotazione al numero 338 6077654.
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