CASTELNUOVO di FARFA-Franco Leggeri Poesie dalla raccolta ALFABETO GELIDO
Biblioteca DEA SABINA
Franco Leggeri Poesie dalla raccolta ALFABETO GELIDO
Le parole e la tua freddezza.
In alcune parole ho scoperto
l’autoanalisi, immaginazione, così seducente
come lo è il suono che scorre piacevole,
o piacevolmente letale.
Le parole, esse, sono come una trama
di perfidi racconti ispirati alla fredda terra
e sono , ancora una volta, una variante del tuo rifiuto.
Sì, dopo l’approccio e le inutili trattative.
Quei dialoghi e la discrezione
e il surreale della frase sbagliata
e, ancora, tutti i rischi di una incertezza vera debolezza
degli aforismi che mi avevano entusiasmato.
E’ forse questa la tattica giusta per una relazione a due velocità?
Ora affogo le mie semplici idee
nelle emozioni e nei ricordi di quelle fantastiche (suggestive) visioni
che hanno disegnato, veramente implacabili,
il triangolo e tutti gli enigmi
di queste parole, o di alcune parole (preziose),
che ho tracciato con la mia penna.
Ora, adesso, la pagina appare crudele
essa è il profilo di un mondo così “antico”
da essere, ancora, un’eco che non torna mai nella mia anima.
Gli inconfessabili sogni .
E’ questa l’Ora,
Sì,
amica notte , è il momento,
è il tempo di staccarsi dal credere
Nel ricordo di un sogno
ora
Non ho più arie musicali
Per riempiere meticolose miniature
Composte da pazienti contraddizioni della mia mente.
E’ il mio grido disperato per il mio essere anemico di Poesia
Ossessionato da passati tramonti
Pieni di dubbi e di inconfessabili sogni,
ed è per questo, amica mia,
che amo te giovane notte e il tuo velenoso, ma dolce silenzio.
La nostalgia leggendo Cechov
Si , per avere nostalgia
devi avere, possedere , una casa,
ma, ora, i miei ricordi sono di un rosso sbiadito
e io mi lascio cadere addosso la sera
mia compagna fedele, essenziale madre dei sogni.
La mia anima
ora è
simile al vetro della finestra
che raccoglie le gocce di pioggia.
Nostalgia è il mio veleno Lucifero
è lui il padrone del foglio bianco
che cerco inutilmente di incidere con la penna rossa.
Proverò, ancora una volta, a disegnare Cechov
e “La signora con il cagnolino”
all’interno della mappa arancione
inchiodata alla mia anima.
Ora lascio Cechov in un mare tropicale
mentre io torno a creare un nuovo sogno
per una casa inesistente.
Le idee nel labirinto.
Nel labirinto corrono le idee, smarrite,
senza appigli scompaiono in un sorriso ovale
di odio bipolare .
Idee
del mio riflusso di scrittura critica,
generate dai ricordi
ad Atlanta
a studiare Shakespeare:” A midsummer Night’s dream”,
oppure Virginia Woolf:” To the Lighthouse”?
Persino il mio cane
sdraiato sulla sabbia,
le zampe stirate in avanti,
il muso sulle zampe
e gli occhi languidi
è in osservazione
delle mie idee che fuggono in avanti.
Il mio volto fermo e
ispirato
dall’alito del mare di Fregene
“a day to remember Atlanta 2013”
e la luce che illumina
i binari dei ricordi,
mentre le idee vagano (o brancolano?) , senza appigli,
forse, aggrappate ad un breve sogno.
Le mie rughe,
sono il mio tempo
mentre i miei occhi
disegnano sguardi spersi (o dispersi) nel sorriso ovale
del cerchio sulla sabbia.
Minimi sorrisi del gioco
quasi chiaro.
Mentre l’alba o il tramonto
scrivono sull’acqua
le idee dei miei sogni .
– Poesia dedicata al mio cane KEVIN,passeggiando sulla spiaggia di Fregene.
(Archivio 1974)
P.S.- Pensieri a margine-
Se le ultime parole concludono il libro
Sono la messe
O la vendemmia della fantasia
Le pericolose soluzioni sono azzerate,
il tempo ritrova la prima bellezza.
L’Indigena morale di codici scritta con penne assassine
Nascoste dietro un sipario .
Così nasce il brivido.
Le foto sono di Franco Leggeri- tramonto a Fregene-
Ascoltando -Sergei Rachmaninov – Moment Musicaux Op. 16 No. 4