Eugenio MONTALE-Poesie “OSSI DI SEPPIA”-Prima Edizione-Giuseppe Carabba Editore –LANCIANO (CH)-1931-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
-Eugenio MONTALE-Poesie “OSSI DI SEPPIA”-
-Giuseppe Carabba Editore –LANCIANO (CH)-1931
-Articolo di Giuseppe De Robertis -Rivista PEGASO n°8 dell’Agosto 1931-
Breve biografia di Eugenio Montale – nato a Genova nel 1896. Dopo aver seguito studi tecnici, si è dedicato per alcuni anni allo studio del canto. Chiamato alle armi, ha preso parte alla prima guerra mondiale come sottotenente di fanteria. Legato ai circoli intellettuali genovesi, dal 1920 ha avuto rapporti anche con l’ambiente torinese, collaborando al Baretti di Gobetti. Trasferitosi a Firenze (1927), dove ha frequentato il caffè delle Giubbe Rosse vicino agli intellettuali di Solaria, dal 1929 è stato direttore del Gabinetto scientifico-letterario Vieusseux, rimosso nel 1938 perché non iscritto al partito fascista (nel 1925 aveva aderito al Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce). Ha svolto un’attività di traduttore, soprattutto dall’inglese (da ricordare il suo contributo all’antologia Americana di E. Vittorini, 1942; le traduzioni sono in Quaderno di traduzioni, 1948, ed. accr. 1975, con versioni poetiche da Shakespeare, Hopkins, Joyce, Eliot, ecc.). Iscritto per breve tempo al Partito d’azione, ha collaborato con Bonsanti alla fondazione del quindicinale Il Mondo di Firenze (1945-46). Nel 1948 si è trasferito a Milano come redattore del Corriere della sera, occupandosi specialmente di critica letteraria e di quella musicale sul Corriere d’informazione. Importanti riconoscimenti gli giunsero con la nomina a senatore a vita (1967) e il premio Nobel per la letteratura (1975). Ha pubblicato: Ossi di seppia (1925; ed. defin. 1931), Occasioni (1939, il cui primo nucleo è costituito da La casa dei doganieri e altri versi, 1932); La bufera e altro (1956, che include anche i versi di Finisterre, 1943), Satura (1971, in cui confluiscono anche, con altre successive, le liriche del volumetto Xenia del 1966, scritte per la morte della moglie Drusilla Tanzi); Diario del ’71 e del ’72 (1973), Quaderno di quattro anni (1977); Altri versi (1981); le due parti di Diario postumo (1991 e 1996). Alla sua lunga attività pubblicistica e giornalistica si devono i libri: i bozzetti, elzevirini, culs-de-lampe riuniti sotto il titolo Farfalla di Dinard (1956; edd. accr. 1960 e 1969), le prose di viaggio Fuori di casa (1969), le prose saggistiche di Auto da fé (1966) e di Nel nostro tempo (1972), quelle riunite in Sulla poesia (1976), il volume Sulla prosa (1982), le note del Quaderno genovese (1983). Come critico musicale ha pubblicato Prime alla Scala (1981). È morto a Milano nel 1981.