Pedro Salinas (1891-1951)- «Interno Novecento» pubblica Zero-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Pedro Salinas (1891-1951)
-La collana «Interno Novecento» pubblica Zero, il poema più esteso del poeta spagnolo-
La collana «Interno Novecento» pubblica Zero, il poema più esteso del poeta spagnolo Pedro Salinas (1891-1951). Il successo ottenuto da raccolte come La voce a te dovuta (1933), internazionalmente riconosciuto come uno dei capolavori assoluti della lirica amorosa di tutti i tempi, ha talora lasciato in ombra la voce del Salinas successivo, il non meno raffinato e interessante poeta meditativo e civile che riflette, dal suo esilio nordamericano, sulle contraddizioni della modernità e del progresso, e mostra la sua profonda preoccupazione spirituale davanti alla perversione delle nuove scoperte tecnologiche capaci di condurre l’uomo all’autodistruzione. Composto nel 1943, sulla scia della commozione suscitata dai devastanti bombardamenti aerei che colpirono l’Italia nell’estate di quell’anno, Zero è un componimento, in ottonari e endecasillabi sciolti, che descrive, con una visione straordinariamente anticipatoria rispetto alle spaventose esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki, il terrificante potere distruttivo di un ordigno (denominato nel poema sempre e solo zero) che un anonimo pilota fa precipitare, dall’alto di un aereo, distruggendo l’umanità. Attraverso il topos della contemplazione delle rovine, senza trascurare l’immenso tema del problema della coscienza e della responsabilità individuali nei conflitti bellici, Salinas descrive il profondo dolore e smarrimento dell’io poetico che vede come in un solo istante viene polverizzato non solo il presente e la possibilità di futuro, ma anche tutta la vita creata, difesa e resa eterna dall’arte nel corso dei secoli. Lia Ogno, fine traduttrice e ispanista, ci propone, per la prima volta in italiano, una curatissima traduzione in versi – rigorosa tanto dal punto di vista filologico quanto nel rispetto della costruzione metrica dell’originale ̶ di questo straordinario ed emblematico poema del Novecento.
LO zero ci cade sopra.
Più non le vedo, le molte,
le bellissime, distrutte,
in quell’unità straziante
che le confonde nel nulla,
solo in detriti e in macerie.
Tra quei detriti cerco io i miei morti;
sono invisibili e questo più mi duole.
Non li vede nessuno; sono forme
mozze; erano prodigi, singolari,
che, sconfitti, ritornano alla pietra.
Morti vetusti, cadaveri lontani,
scheletri perduti che la terra
in ignorato ossario perfeziona.
Son morti già da tempo. Speranzosa
di non morire, quella loro morte.
Vita diedero a masse
che giacevano informi nelle cave.
Riempirono le pietre di tremori.
Minerale che va verso l’immagine,
misterioso tepore che già scorre
nelle vene del marmo,
quando il lento cesello lo conduce
al suo massimo: al seno di una ninfa […]
EL cero cae sobre ellas.
Ya no las veo, a las muchas,
las bellísimas, deshechas,
en esa desgarradora
unidad que las confunde,
en la nada, en la escombrera.
Por el escombro busco yo a mis muertos;
más me duele su ser tan invisibles.
Nadie los ve; lo que se ve son formas
truncas; prodigios eran, singulares,
que retornan, vencidos, a su piedra.
Muertos añosos, muertos a lo lejos,
cadáveres perdidos,
en ignorado osario perfecciona
la tierra, lentamente, su esqueleto.
Su muerte fue hace mucho. Esperanzada
en no morir, su muerte. Ánima dieron
a masas que yacían en canteras.
Muchas piedras llenaron de temblores.
Mineral que camina hacia la imagen,
misteriosa tibieza, ya corriendo
por las vetas del mármol,
cuando, curva tras curva, se le empuja
hacia su más, a ser pecho de ninfa […]
Zero
Interno Novecento
Autore: Pedro Salinas
A cura di: Lia Ogno
Collana: Interno Novecento
ISBN: 978-88-85583-63-4
Data di pubblicazione: 22 dicembre 2021
Pagine: 84
Formato: 11×17 cm
€12,35