CASTELNUOVO DI FARFA Racconti di CORNA e lo scherzo “AL FRATE”
Biblioteca DEA SABINA
CASTELNUOVO DI FARFA -Racconti di CORNA e lo scherzo “AL FRATE”.
L’Archeologia da biblioteca porta a delle scoperte curiose e interessanti. “Scoperta” piccante di un fatto avvenuto secoli fa…Andiamo con ordine.
Se la sai vivere una biblioteca è uno “scavo archeologico” con reperti interessanti e altri no, ma questo a seconda dei casi. Comunque in un Archivio importante , cosi per caso, ho notato una busta gettata in un angolo, la curiosità è il carburante del ricercatore, l’ho subito raccolta per la verità una “F” segnata in una certa maniera mi ha incuriosito , e fin qui tutto bene ed ora racconto quello che vi è scritto con frasi tra il dialetto e un italiano latineggiante come era in uso all’epoca dei fatti.
I personaggi- Donna Susanna “Gnuccarella”,così denominata per le sue abbondanti e non siliconate forme, vive a Castelnuovo , moglie di Berto il cocchiere della posta .Mastro Berto viaggiava spesso per lavoro impegnato con il suo calesse sulla tratta – Castelnuovo- Granica –e oltre – molo merci fiume Tevere – Corese.
Fra’ Attilio da Viterbo in quel tempo trasferito in un convento della Sabina in qualità di
“Eccellente amanuense” stanco del solito tran-tran tra pergamene , racconti esuberanti e fantasie represse decise che doveva visitare Castelnuovo di Farfa . Fra Attilio, fu appurato ,poi, che soffriva della sindrome del “Toro e il cambio della vacca” – teoria modernissima in cui è studiata la voglia del maschio di spargere il seme.
Per la data diciamo che Regnante il Pontefice Borgia
Dopo la premessa i fatti:
Fra’ Attilio non aveva mai visitato Castelnuovo.Un giorno fra Attilio , cosi è scritto nel documento, chiese al Priore di poter visitare Castelnuovo e con l’occasione avrebbe avuto modo di verificare pergamene ed altre amenità ecc..
Ottenuto il permesso, arrivò finalmente a Castelnuovo nella primavera del 1497
Qui è bene citare per intero il testo “…..Egli mi piace narrarvi ..Era quel giorno di Domenica, nel quale tutte le donne del Borgo sogliono dalle loro case uscire a diporto: perché mossesi là dove soleva più di gente ragunarsi (radunarsi) in Chiesa alla messa. Fra Attilio presente alla messa , tra le altre donne castelnuovesi, vide Donna Susanna . Fra Attilio stordito da tanta abbondanza , oltre ogni credere in meravigliosa bellezza, grazia, spirito , e perfetta creatura……Fra Attilio se ne invaghi: ed appresso entrò in gran desiderio di possederla…segui la donna che in compagnia delle sue amiche ;colle quali in sollazzevoli ragionamenti intrattenendosi, e di veder la gente che su , e giù andava non minor diletto pigliandosi……..”
Ora cercherò di riassumere i fatti in maniera più sintetica- il frate, in un attimo seppe chi era la “gnuccarella” dove abitava ecc…….Saputo che Berto la sera e tutta la notte sarebbe rimasto all’imbarco Tevere Corese per ritirar le merci il furbetto fraticello si introdusse in casa della “gnuccarella”.
Da qui riprendo il verbale :“Susanna distesa sul letto e il frate si libero del saio e così ignudo ansimante pronto ad esaudire desiderio, col membro eretto si avvicino , ma da sotto il letto due mani presero come tenaglie le sue caviglie…Algido (GELATO) il frate restò, lo membro si accartoccio come una fava vecchia… Solo urla di dolore correvano per le vie di Castelnuovo quella notte- Le case dei castelnuovesi restarono chiuse. Anche le porte del Borgo erano chiese e solo al mattino vennero aperte , l’urlo si avviò per la strada di …..sino a sparire,. mai nessuno ne parlo in pubblico, ma TUTTI SAPEVANO… ”
“fra Attilio di pil rusciatu puzzava tutto e di asta intra lo deretanu difficile fu il togliere, tra spasmi di dolore e sangue copioso , come vergine alla prima penetrazione. “ Così fra Florindo relazionò il Priore, tra l’imbarazzo e il riso a stento mal trattenuto . Il Priore , evidentemente più esperto in “cornificazioni”, così sentenzio: “PRIMA SCEGLIERSI I MARITI E POI LE MOGLI….VI è L’OMO CHE PORTA LE CORNA CON SOLLAZZO E GODURIA, ANZI NE FA DI ESSE UN ORNAMENTO ”.
Questa storia venne tirata fuori da Papa Borgia il quale assisteva allo scarico della legna in Vaticano. La legna era trasportata da una colonna di somari -“…..quando un somaro maschio avendo viaggiato legato dietro ad una somarella una volta fermata la colonna (ricordiamo che i somari non sanno cosa sia il Vaticano , la Chiesa ecc) cerco di penetrare la giovin somara. Il Papa Borgia molto divertito chiamò , per farle assistere, la sua amante Giulia Farnese “LA BELLA” sorella del futuro Papa Paolo III,e sua figlia Lucrezia le quali sgranarono gli occhi e , poi, risero tantissimo alla vista di un si “gran membro di penetrazione”….Simil al tortore estratto dal deretano di Frate Attilio ‘l’amanuense ”.
– Ricordo che Napoleone ordino che i verbali dell’Inquisizione, e vari documenti dell’ Archivio Vaticano ecc fossero portati a Parigi, ma durante il tragitto, che avveniva con carri, oltre ai documenti Napoleone ordino di togliere anche il piombo messo a protezione , impermeabile, delle cupole delle chiese romane ecc. Cento , se ricordo bene il numero, di questi carri andarono “perduti” prima di arrivare a Savona ecc. moltissimi verbali, buste , quindi, rimasero in Italia per fortuna in mano “laiche”.
Racconto trovato durante una ricerca in una Biblioteca privata di un Principe romano da Franco Leggeri castelnuovese.