Castelnuovo di Farfa- Ripartire anche con la Cultura –Articolo e Foto per Dea Sabina di Franco Leggeri
Biblioteca DEA SABINA
Castelnuovo di Farfa- Ripartire anche con la Cultura –
-Poesia perché ? (Articolo per Dea Sabina di Franco Leggeri)–Sin dal 1982 Castelnuovo aveva e vantava il più antico premio letterario della provincia di Rieti “ La Torre d’Argento” assieme al Trittico Culturale . A Castelnuovo la Cultura deve ripartire da queste iniziative. Il Risorgimento castelnuovese, a mio avviso, dovrebbe ripartire dalla Cultura perché prima o poi finiranno gli ulivi da abbattere e ci sveglieremo in un deserto di sabbia e cemento.Nell’estate trascorsa in molte piazze italiane la Poesia è stata la protagonista indiscussa. Anche nelle piazze dei bellissimi centri storici dei vari Borghi della nostra Sabina , vedi Poggio Nativo , il Castello Orsini di Montenero con “La sagra della Poesia” ,a Poggio San Lorenzo in chiesa, a Fara in Sabina al Museo, a Bocchignano, si sono svolte manifestazioni letterarie e molti comuni della Sabina hanno istituito Premi Letterari come a Stimigliano, Montopoli di Sabina, Poggio Mirteto, Nerola, a Salisano addirittura si svolgono due premi letterari uno estivo e uno a Natale. In Italia si è visto un continuo fiorire di recital di Poesia organizzati a livello più o meno professionistico o dilettantistico, a seconda dei casi e a seconda della disponibilità finanziaria , risorse finanziare, a disposizione degli organizzatori e la collaborazione delle Amministrazione locali propense e benevole nel concedere gli spazi pubblici. Era da molto tempo, credo dai i lontani e mitologici recital di Castelporziano, che la Poesia non scendeva “in piazza” e tra le “masse”. Non spetta a me , non ne sono capace, di discutere qui della validità o meno di queste iniziative, anche perché ognuna fa testo a sé e andrebbe analizzata per conto proprio. Una cosa è certa : con le più svariate motivazioni, che vanno dalla voglia dell’happening al desiderio e bisogno di tanti piccoli gruppi autogestiti di veicolare i propri prodotti, di avere un momento di incontro con la gente , un momento di verifica del proprio lavoro poetico. Personalmente ho partecipato con vari gruppi ad alcune di queste manifestazioni di Poesia e ho fatto esperienze assai significative che mi hanno dato la sensazione di una sensibile differenza fra quanto oggi si viene facendo <in piazza tra la gente>e quanto invece i vari gruppi,facevano negli anni fine anni settanta e parte degli anni ottanta , quando portavamo i nostri testi all’interno delle Case del Popolo, cioè all’interno dei momenti associativi e ricreativi appartenenti alle strutture storiche del movimento operaio. Pur non avendo sostanzialmente mutato lo stile e i contenuti del lavoro poetico mi sono accorto , con piacere, che si sono allargati sia l’interesse , sia lo spazio e la partecipazione, spesso semplicemente incuriosita, della gente alla poesia< letta dagli Autori>.
Lo stesso discorso non si può certamente fare per quanto riguarda la fruizione individuale di poesia, cioè <libri di Poesia>. Infatti, in questo secondo caso la persona torna a essere un singolo individuo che si confronta con una singola realtà, un libro, in un rapporto che non è più mediato da un momento di massa, e da una serie di protagonisti che lo pongono comunque nella condizione di fruitore, cioè in una posizione più o meno passiva anche se in determinati momenti egli può essere chiamato a divenire protagonista, partecipando in qualche modo allo spettacolo che si sta svolgendo e che si svolge in quel momento. Perciò la diffusione della Poesia , dei testi stampati voglio dire, continua ad avere tutte le difficoltà che ha sempre avuto storicamente. In altre parole: è difficile che la gente si rechi spontaneamente in libreria ad acquistare libri di poesia , ma anche romanzi ecc., e quando ciò avviene è abbastanza ovvio che chi acquista quei testi che ormai la tradizione scolastica da un lato e il battage pubblicitario dei mass media dall’altro hanno reso conosciuti e facilmente orecchiabili anche a coloro che non fanno parte della ristretta cerchia degli addetti ai lavori. Perciò il problema della diffusione della Poesia in generale, cioè di quella non<canonizzata> e <codificata> dalle strutture del <potere culturale> in senso lato, si ripropone oggi 2020 esattamente come si poneva nei decenni del secolo breve, anche se qualche spazio in più nelle inquietudini, nelle curiosità e forse anche nelle coscienze delle persone lo si sta avendo grazie ai momenti di letture in piazza, nonostante e malgrado tutte le contraddizioni e le mistificazioni che certamente non mancano. Comunque, in questo nuovo clima poetico che si sta instaurando in Sabina , clima dinamico e interessante , che fa intravvedere e sperare la possibilità, speriamo, di ulteriori sviluppi e approfondimenti, anche noi di DEA SABINA cerchiamo e cercheremo di “recitare” la nostra parte e siamo aperti , con disponibilità e curiosità a ogni possibile dibattito, ricerca, approfondimento della <contraddizione nella contraddizione> che secondo noi di DEA SABINA possiamo, crediamo, di poter definire lo “spazio della Poesia” o meglio “spazio Poesia”. Per concludere vogliamo riaffermare attraverso i nostri lavori, e speriamo con iniziative concrete, che se da un lato “la Poesia non è un sogno” ( e non lo è mai stata) dall’altro la Poesia “è, o può essere anche un momento di libertà” all’interno della più complessa vicenda politica e sociale, cioè umana, dalla quale la Poesia prende comunque avvio, anche quando – suo malgrado- essa possa apparire dettata da esigenze che all’inizio sembrano dettate soltanto di bisogni, privati, in altre parole abbastanza individuali e individualistici. Ho cercato di tracciare un itinerario di lettura per quello che , forse, potrebbe essere la risposta alla domanda : Poesia perché?