Castelnuovo di Farfa -Azienda Agricola Il Cervo Rampante-Olio della SABINA
Castelnuovo di Farfa (Rieti)-Azienda Agricola Il Cervo Rampante
Indirizzo: 02031 Castelnuovo di Farfa RI
IL CONSIGLIO DEL “CERVO RAMPANTE “:
Pane e olio extravergine d’oliva della Sabina: la merenda più buona del mondo !
-Olio della SABINA-– Extravergine d’oliva 100% Italiano e 100 % Biologico –Azienda Agricola Il Cervo Rampante
Castelnuovo di Farfa (Rieti)-Azienda Agricola Il Cervo Rampante
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L’OLIO E LA SALUTE
E’ la stagione dell’olio, il mitico oro giallo. L’AZIENDA AGRICOLA “IL CERVO RAMPANTE ha chiesto alla dottoressa Angela Gurgo di illustrare le qualità terapeutiche dell’olio extravergine d’oliva.
La dottoressa Gurgo lavora come dirigente medico presso il reparto di Cardiologia del Policlinico universitario Sant’Andrea di Roma dove è anche docente nell’insegnamento di malattie cardiovascolari del corso di laurea di Medicina e Chirurgia. Ha pubblicato diversi lavori scientifici su riviste nazionali e internazionali.
OLIO D’OLIVA E CUORE
Gli effetti benefici sulla salute dell’olio d’oliva erano noti già agli antichi.
Nelle antiche civiltà del Mediterraneo infatti, l’olio extravergine d’oliva è stato sempre considerato una sostanza a metà fra l’alimento e il medicinale.
I Greci consideravano le olive frutti sacri e i Romani erano convinti che l’olio d’oliva garantisse longevità.
Omero, nell’Odissea, narra dell’offerta che la dea Atena fece ad Ulisse: una fiala di olio d’oliva, attraverso cui l’eroe riconquistò vigore e bellezza.
Anche Ippocrate, padre della medicina occidentale, ha tenuto in grande considerazione l’olio d’oliva e Plinio il vecchio annoverava, nella sua Historia Naturalis, ben 48 medicamenti a base di olio d’oliva
Le cose non cambiarono poi durante il Rinascimento quando, in tutte le farmacie, non mancava mai il vaso dell’Oleum; in quanto all’olio venivano riconosciute propietà come ipotensivo, antidiabetico, diuretico e come medicamento nella cura delle cardiopatie.
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Ai giorni nostri quello che era stato compreso in maniera empirica dagli antichi, è stato dimostrato da numerosi studi scientifici epidemiologici e osservazionali condotti soprattutto in Italia, Portogallo, Spagna e Grecia, ossia in paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Questi studi hanno dimostrato che nei paesi dove si adotta la cosiddetta “dieta mediterranea”, nella quale l’elemento caratterizzante è costituito dal fatto che la maggior fonte di grassi e di energia è rappresentata dall’olio d’oliva, vi sia una maggior sopravvivenza globale e, in particolare, una incidenza e una mortalità per malattie cardiovascolari nettamente inferiori rispetto a quelle degli altri paesi europei e dell’America.
A tale proposito, le ricerche che inizialmente erano state condotte considerando la dieta mediterranea nella sua globalità, si sono ora concentrate sull’olio d’oliva evidenziandone una quantità sorprendente di effetti benefici che possono appunto spiegare la bassa incidenza di malattie cardiovascolari nelle popolazioni che ne fanno un ampio consumo
COSA E’ LA MALATTIA CARDIOVASCO
Con il termine di malattia cardiovascolare si fa riferimento essenzialmente all’aterosclerosi dei vasi arteriosi e alle conseguenti patologie ad essa associate (ictus, infarto miocardico, insufficienza renale)
L’aterosclerosi, o placca aterosclerotica, è una sorta di “incrostazione” che si viene a formare negli anni all’interno della parete dei vasi arteriosi, più o meno precocemente a seconda dei fattori di rischio di ciascun individuo, un po’ come il calcare che si deposita nei tubi dell’acqua con calcare
. Placca aterosclerotica
Via via che l’incrostazione diventa spessa, si riduce la possibilità di passaggio dell’acqua nei tubi e del sangue nei vasi arteriosi riducendo, in questo modo, l’apporto di ossigeno e di sostanze nutritive ai tessuti irrorati (cervello, cuore, rene) che ne riportano una sofferenza (danno) ischemica
Inoltre, sulla superficie alterata della parete delle arterie in cui si è formata la placca aterosclerotica, è più facile che si possa generare un trombo che va ad occludere completamente il flusso di sangue provocando così infarto o ictus (cioè la morte di una parte più o meno estesa di tessuto cerebrale).
. Trombo che occlude un vaso arterioso
Esistono diversi fattori che facilitano la formazione della placca aterosclerotica e sono:
dislipidemia,
ipertensione,
diabete→iperglicemia,
obesità,
aggregazione piastrinica,
infiammazione
Tutti questi fattori vanno a danneggiare la parete delle arterie sulla quale inizia a depositarsi una sorta di “pappa” costituita da cellule infiammatorie, cellule muscolari lisce, piastrine, colesterolo che progressivamente si stratifica all’interno dei vasi andando a ridurne il calibro e l’elasticità.
Ebbene l’olio d’oliva è in grado di agire grazie alle sue diverse componenti prevenendo ciascuno di questi fattori di rischio.
OLIO E DISLIPIDEMIA
Il colesterolo, come tutti i grassi, non è idrosolubile (non si scioglie in acqua), perciò ha bisogno, per essere trasportato nel sangue, di legarsi a delle sostanze che fanno da veicoli: le lipoproteine. Tra queste distinguiamo le lipoproteine HDL; “il colesterolo buono” che prelevano il colesterolo dalla parete dei vasi ostacolando così la formazione della placca aterosclerotica e le lipoproteine LDL; “il colesterolo cattivo” che, al contrario, depositano il colesterolo in eccesso sulla parete delle arterie. Particolarmente pericolose sono POI le LDL ossidate in quanto oltre a veicolare il colesterolo danneggiano la parete delle arterie esercitando un effetto tossico diretto.
Un altro tipo di grassi presente nel sangue è rappresentato dai trigliceridi, costituiti essenzialmente da acidi grassi, che vengono veicolati dalle lipoproteine VLDL. Anche l’eccesso di trigliceridi esercita un effetto pro-aterogeno.
E’ stato dimostrato che l’olio d’oliva assunto in abbondanza nella dieta mediterranea, ricco in acidi grassi monoinsaturi, è in grado di ridurre i livelli plasmatici di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e di aumentare quelli di HDL (colesterolo buono) e di ridurre i livelli di trigliceridi. Inoltre l’olio d’oliva è in grado di ridurre l’ossidazione delle LDL. Infatti alcuni costituenti dell’olio d’oliva, presenti in concentrazione ancora maggiore nell’olio extravergine, come l’acido oleico, la vitamina E e i componenti fenolici, hanno una spiccata azione antiossidante preservando l’organismo dai numerosi danni provocati dallo stress ossidativo indotto dai radicali liberi dell’ossigeno.
E’, a questo proposito, interessante sottolineare come l’olio extravergine d’oliva possieda la maggior quantità di componenti antiossidanti se confrontato con altri oli di origine vegetale.
OLIO D’OLIVA E IPERTENSIONE ARTERIOSO
Un altro elemento da sottolineare, sempre nell’ambito della patologia cardiovascolare, è la ridotta incidenza di ipertensione arteriosa nelle popolazioni che utilizzano la dieta mediterranea nella quale, come abbiamo già detto, l’olio d’oliva rappresenta la maggior fonte di grassi.
Nel 2000 una importantissima rivista internazionale, “Archives of Internal Medicine”, pubblicava i risultati di una ricerca condotta all’Università Federico II di Napoli, che aveva messo a confronto due gruppi di pazienti affetti da ipertensione arteriosa e per questo in terapia con farmaci antipertensivi. Uno dei due gruppi era assegnato ad una dieta in cui si faceva ampio uso di olio di semi di girasole, l’altro seguiva invece una dieta mediterranea classica in cui il maggior apporto energetico veniva appunto fornito dall’olio extravergine d’oliva. Dopo 6 mesi di osservazione si notava che i pazienti che assumevano una dieta ricca di olio d’oliva potevano ridurre significativamente il dosaggio dei farmaci antipertensivi.
Ancora nel 2005 un gruppo di studiosi italiani ha dimostrato, in modelli animali, come la somministrazione endovenosa di estratti di olio d’oliva determinasse una riduzione dei valori pressori.
L’esatto meccanismo attraverso cui l’olio d’oliva agisca sulla regolazione della pressione arteriosa non è ancora ben noto ma sembra che l’effetto dei fenoli e dell’acido oleico sulle cellule endoteliali possa contribuire a ridurre il tono della parete vasale inoltre è stato dimostrato che, sempre i fenoli, sono in grado di stimolare la produzione di ossido nitrico, un potente vasodilatatore.
OLIO D’OLIVA, DIABETE E OBESITÀ
Tornando ai fattori di rischio nella formazione della placca aterosclerotica, abbiamo citato il ruolo cruciale del diabete. E anche su questo fattore è stato dimostrato che l’aderenza alla dieta mediterranea, ricca in apporto di olio d’oliva, svolga una significativa azione protettiva.
Proprio lo scorso Settembre, sono stati pubblicati su “Diabetes Care”, una delle più importanti riviste americane di diabetologia, i risultati di uno studio condotto su 340.000 persone che evidenziava come il seguire una dieta ricca in olio d’oliva comportasse una netta riduzione del rischio di sviluppare diabete mellito tipo 2. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che l’utilizzo di olio d’oliva nei pazienti diabetici migliora il controllo glicemico.
Infine è ancora interessante citare i dati di alcuni studi recenti che dimostrano che i grassi forniti dalla dieta mediterranea, la cui principale fonte è proprio l’olio d’oliva, non solo non promuovono l’insorgenza di obesità ma, al contrario, stimolano l’attività lipolitica (ossia di scioglimento dei grassi) nel tessuto adiposo.
OLIO D’OLIVA E COAGULAZIONE
Abbiamo detto che la causa di molti infarti cardiaci o di ictus è la formazione di un trombo occlusivo nelle arterie (coronarie o cerebrali).
E’ stata dimostrata una relazione fra l’assunzione di pasti ricchi di grassi con una attivazione post-prandiale della coagulazione (in particolare del fattore VII) con conseguente aumento del rischio cardiovascolare.
Tradizionalmente i benefici della dieta mediterranea erano stati attribuiti essenzialmente al suo effetto sul metabolismo lipidico ma oggi si sta dimostrando che i vantaggi di una dieta ricca in olio d’oliva sono più globali comprendendo anche un effetto sulla coagulazione.
Alcuni studi clinici (tra questi ricordiamo uno studio pubblicato nel 2006 su Public Healt Nutrition) infatti hanno dimostrato che una dieta ricca in olio extravergine d’oliva riduce sensibilmente l’aggregazione piastrinica e l’attivazione post-prandiale del fattore VIII.
OLIO D’OLIVA E INFIAMMAZIONE
Ed anche su quest’ ultimo fattore considerato coinvolto nella formazione dell’aterosclerosi sembra che l’olio d’oliva possa giocare un suo ruolo.
Infatti alcuni studiosi hanno evidenziato che l’olio d’oliva grazie anche alla sua ricchezza in sostanze antiossidanti, riduce la risposta infiammatoria della parete dei vasi arteriosi, elemento che pure ha una importanza non trascurabile.
CONCLUSIONI
Tutti questi vantaggi che derivano dall’utilizzo quotidiano nell’alimentazione dell’olio d’oliva, ci fanno comprendere quanto possa essere utile adottare una dieta mediterranea nella prevenzione del danno cardiovascolare. L’olio d’oliva si inserisce quindi a pieno titolo negli elementi dietetici di basilare importanza nell’ambito della medicina preventiva. Tanto nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari (ossia nell’evitare che queste si verifichino) quanto nella prevenzione secondaria (ossia nel fermare o rallentare la progressione di una malattia già instaurata).
E proprio ai giorni nostri l’importanza della medicina preventiva viene sempre più sottolineata. Infatti è ora ben chiaro che il vero successo del medico è quello di prevenire la malattia cioè evitare che il danno d’organo si realizzi.
La medicina curativa è un’altra cosa, con questa infatti si interviene a curare una patologia, cioè un danno che si è già verificato e, in quest’ambito, l’olio d’oliva non ha nessuno spazio.
Castelnuovo di Farfa (Rieti)-Azienda Agricola Il Cervo Rampante
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